Sono di Civitanova Marche, e questo post nasce come articolo di denuncia contro la stampa, dopo che i giornali e giornalisti hanno suscitato in me tanta indignazione nel veder leggere che questa persona “Alika Ogochukwu” fosse una brava persona, un ambulante e un cittadino modello.
Ho tentato invano di far pubblicare un articolo in merito a testate come Cronache Maceratesi, Il Resto del Carlino Macerata, Il Corriere Adriatico che si sono categoricamente RIFIUTATI.
Nulla contro Alika Ogochukwu, sebbene anni fa in compagnia della mia compagna venimmo molestati verbalmente per un’elemosina non troppo consistente.
Di certo non era uno che avrebbe menato qualcuno, ma strattonato ed insultato verbalmente certamente si.
Credo che molto probabilmente fosse un bravissimo padre e anche un bravo marito, tuttavia nel fare il proprio “lavoro” bisogna fare delle puntualizzazioni e precisazioni che daranno un quadro molto diverso da quello che la cronaca nazionale lascia intendere su questo ambulante che era solito chiedere l’elemosina.
La vicenda di Civitanova Marche che ha visto il salernitano Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo uccidere in modo barbaro ed ingiusto il povero “ambulante” ha destato scalpore e sgomento nella città e nella comunità nigeriana che ovviamente ha subito associato il delitto ad un problema di puro razzismo.
In fondo nelle Marche, e soprattutto nella provincia di Macerata si sa che ci sono problemi non indifferenti e subito si va a parare sul Razzismo, sopratutto dopo la vicenda di Luca Traini che è stata la prova lampante che qualcosa nell’integrazione non stesse funzionando.
Tuttavia, a prescindere da una morte ingiusta quanto brutale, bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare e puntualizzare con le zampette sulle q e sulle z nonchè puntini sulle i sul chi fosse questo ambulante di nome Alika Ogochukwu che l’opinione pubblica e la stampa definisce come uno che non ha mai dato problemi.
Lo fa “giornalisti” come Roberto Saviano nel suo profilo Twitter
Io posso capire che il giornale del Nord o del Sud, possa non avere informazioni su chi fosse questa persona, ma credo che sarebbe bastato chiedere un po’ in giro per avere una visione dei fatti e della persona leggermente diversa dal bravo lavoratore perfettamente integrato che non ha mai dato problemi.
A tal proposito su chi era Alika Ogochukwu voglio portare in modo assolutamente superpartes alcune delle testimonianze che ho trovato online sotto le notizie di cronaca postato dal giornale locale Maceratese Cronache Maceratesi.
Per ovvi motivi di Privacy e legalità ho censurato tramite effetto Pixel i nomi di chi scrive, lasciando comunque dei riferimenti per intero a questo indirizzo raggiungibile su FB :
Chi era Alika Ogochukwu ?
Riporto alcuni dei commenti più significativi presi dal post su Facebook sopra in modo che possiate farvi un’idea sul personaggio, considerando che i commenti provengono da gente comune che in un modo o nell’altro si sono imbattuti nell’ambulante.
Ce ne sarebbe da scrivere, incollare ed andare avanti per ore, tuttavia sono fiducioso che solo alcune delle decine e decine di commenti sotto quel post e sotto molti altri della pagina Facebook Cronache Maceratesi siano sufficienti a dimostrare che Alika Ogochukwu barbaramente ucciso al corso di Civitanova Marche tutto era tranne che quella persona perfettamente integrata, docile e mansueta che le testate online ed i quotidiani nazionali hanno descritto.
Eppure non sarebbe stato tanto difficile informarsi, sarebbe bastato leggere i commenti o fare indagini e sondaggi sui luoghi frequentati da questo ambulante come ha fatto ad esempio la testata online Vivere Civitanova in questo articolo :
di cui voglio estrarre alcune parti salienti e significative sul modus operandi di questo ambulante dipinto dalla politica e dalle testate giornalistiche nazionali come uno stinco di santo:
Perchè la stampa cavalca il movente del razzismo ?
La domanda è lecita e dovuta visto i riferimenti e le testimonianze cui sopra. Davvero la stampa non sa fare il proprio lavoro informandosi su argomenti che per deontologia professionale dovrebbero essere il più vicino al vero possibile ?
Perchè si parla sempre di razzismo, dove abbiamo visto che in questo caso il razzismo non c’entra niente, ma bensì l’incontro di un ambulante provocatore, prevaricatore con un altro individuo con problemi diagnosticati di natura psichiatrica che è stata come una scintilla in una polveriera ?
Perchè la stampa non vuole informare il lettore e l’opinione pubblica di dettagli che darebbero una lettura diversa della vicenda, senza per ciò ridimensionare la risposta del salernitano che non si è limitato ad un buffetto, ma lo ha picchiato fino ad uccidere ?
Quanto è responsabile la politica e le istituzioni ?
Come ha scritto giustamente qualcuno, questo personaggio è un personaggio che per 15 anni ha chiesto elemosina in modo sgarbato, prepotente, arrivando ad insultare abitualmente le donne, strattonarle ed inseguirle. Come è possibile che nessuno sapesse di questa condizione e che le istituzioni non abbiano preso dei provvedimenti prima che qualcuno decidesse di fare di testa propria ?
Poteva essere salvato con l’intervento delle autorità cercando di ridimensionare il suo carattere asociale ?
Ci sono molte domande ed interrogativi che andrebbero rivolti al sindaco del suo paese e alle istituzioni, domande scomode, con risposte ancora più scomode che potrebbero aprire dei doverosi interrogativi sull’utilità degli assistenti sociali fino ad arrivare a comprendere che l’integrazione sia purtroppo un problema così come la società multietnica.
Meglio dire che era un cittadino modello, e che l’altro era un pazzo.
NOTA IMPORTANTE : Per completezza di informazione va detto che fino a prova contraria Alika Ogochukwu pur essendo frequente usare epiteti volgari, e strattonare chi negava l’elemosina non ha mai commesso crimini violenti come percosse, schiaffi, pugni o altro, ed è ragionevole affermare con elevatissima probabilità che non ne sarebbe stato capace.
Tuttavia non si può ignorare che il suo modo di porsi suscitava oltre che fastidio anche paura in chi non lo conoscesse.
Certamente la situazione non era tale da richiedere una colluttazione in quanto non sussisteva nessun pericolo per l’incolumità fisica della coppia.
Trovo molto completo e imparziale l’ articolo. Ho provato a cercare qualche informazione sulla povera vittima e ho trovato che da quasi tutti i giornali viene descritto come: commerciante, ambulante, venditore e qualcuno lo definisce imprenditore. Ho cercato di capire se avesse una Partita Iva, se fosse iscritto all’ Inps, se versasse tutti i contributi e le tasse per poter esercitare il mestiere di venditore ma non ho trovato indicazioni in tal senso, percio’ le mie sono mere supposizioni assolutamente smentibili da chiunque abbia accesso ai dati fiscali di quel pover’ uomo. Se non aveva tutti i requisiti per poter puo’ essere che abbia, ho letto su alcuni giornali, tentato di vendere merce al presunto assassino il quale probabilmente consapevole che la legge n.99 del 23 luglio 2009 prevede una forte (fino a 7000 euro) pena pecuniaria per l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale, e non finisce qui nel casi di merce di dubbia provenienza, puo’ esserci l’ imputazione di “ricettazione”, con conseguenze penali per chi acquista. Si puo’ immaginare che una persona disturbata dal punto di vista psitico, il presunto assassino, spaventato da chi lo istigava a delinquere cercando di vendergli della merce senza averne titolo possa essersi sentito cosi’ in pericolo da scatenare in lui quella folle reazione? Se cosi’ fosse perche’ il il povero venditore assassinato non e’ stato fermato prima?