Inflazione in Italia

L’inflazione è un problema serio per l’economia italiana che deve essere affrontato. Il governo ha usato misure forti per combattere l’inflazione, come l’aumento delle tasse su energia e tabacco. Ma la percezione dell’inflazione da parte dell’italiano medio è molto diversa dai numeri ufficiali, il che può significare che quelle misure non stanno funzionando.

Gli ultimi numeri dell’inflazione in Italia sono preoccupanti. C’è stata una completa perdita di credibilità da parte del governo agli occhi dei cittadini quando si tratta di cifre ufficiali. Quest’anno, con il prezzo dell’energia di nuovo al rialzo, abbiamo visto un’impennata dei prezzi oggi simile ai livelli che abbiamo visto nel 2008 subito prima della crisi. Infatti, secondo un esperto di inflazione italiana della Deutsche Bank, questo comincia a sembrare di nuovo il 2008: “L’inflazione è tornata in Italia”. Cercare di capire che tipo di inflazione stiamo affrontando è estremamente difficile perché ci sono così tanti fattori diversi che vi giocano. Per esempio, c’è l’inflazione alimentare, l’inflazione energetica e anche l’inflazione della costruzione delle case, dato che in Italia le case possono richiedere diversi anni per essere costruite.

Ci sono alcune spiegazioni per questo fenomeno. Innanzitutto il fatto che i prezzi aumentano in modo quasi continuo (non c’è stato un periodo di stabilità o di calo) e il fatto che, a causa dell’aumento molto veloce dei prezzi dell’energia e degli alimentari, la gente diventa più sensibile agli altri aumenti di prezzo e reagisce in modo più aggressivo. Inoltre, il fatto che nel paniere utilizzato dall’Istat per il calcolo dell’inflazione ci sia un numero maggiore di voci ha portato, ad esempio, ad una maggiore sensibilità per quanto riguarda i prezzi dell’abbigliamento. Un altro elemento è la paura di ciò che potrebbe accadere: anche le preoccupazioni per i possibili aumenti delle imposte indirette hanno influenzato le percezioni.

Il governo italiano sta lavorando per ridurre questa discrepanza, ma è difficile avere un quadro reale del costo della vita in Italia. La percezione dell’inflazione consiste nell’accumulo di piccoli aumenti, che spesso possono essere sottovalutati o sovrastimati. Per questo non va trattata come un indicatore assoluto, ma piuttosto come una variabile esplicativa che aiuta a capire la necessità di certi tipi di politiche e la necessità del dialogo sociale. Per esempio, se si cerca di spiegare un aumento salariale, si può usare l’inflazione come argomento dicendo: “Se vogliamo mantenere il vostro potere d’acquisto, dobbiamo aumentare il vostro salario. Se vogliamo mantenere il vostro potere d’acquisto senza aumentare il vostro salario, aumentiamo i prezzi”. Ma se la percezione dell’inflazione è diversa dalla realtà, i lavoratori chiederanno che il loro salario salga ancora di più di quanto il loro potere d’acquisto sia effettivamente aumentato. In questo modo, la politica monetaria diventa molto difficile.

Rispondi