CloudFlare viola il GDPR. Scopriamo perché non è legale utilizzarlo in Europa

E’ stato fatto un gran parlare della GDPR e della sua assurdità o importanza per come si voglia guardare le cose. Ci sono sicuramente molte cose non dette a livello mainstream come, ad esempio, i contratti che ci sono tra l’intelligence Americana e grossi player come G00g1e e che è palese e pacifico ipotizzare che buona parte dei loro proventi vengano proprio da tali “sovvenzionamenti” per poter accedere ai loro dati profilati.

C’è chi sostiene addirittura che senza di essi queste aziende non sarebbero in grado di sovvenzionarsi e rimanere in piedi col loro modello di business. Motivo per cui a livello di privacy per quanto possa essere nocivo dal punto di vista prettamente commerciale per molti utenti che utilizzano alcuni strumenti statunitensi, può essere ragionevole farsi dei problemi in merito alla privacy, alla riservatezza dei dati e all’esportazione degli stessi verso paesi non europei, o comunque controllate da superpotenze non europee.

Introduzione al GDPR e alla sua importanza per la protezione dei dati personali

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è entrato in vigore il 25 maggio 2018 ed è diventato uno dei più importanti e influenti regolamenti sulla privacy del mondo. Il GDPR è un regolamento dell’Unione Europea (UE) che riguarda la protezione dei dati personali e la loro libera circolazione all’interno dell’UE.

L’obiettivo principale del GDPR è garantire la protezione dei dati personali delle persone all’interno dell’UE e di fornire loro maggiori diritti e controllo sui propri dati personali. Il GDPR impone una serie di obblighi e responsabilità alle organizzazioni che trattano dati personali, come ad esempio la raccolta, l’elaborazione, la conservazione e la condivisione di questi dati.

Il GDPR si applica a tutte le organizzazioni che trattano dati personali di residenti nell’UE, indipendentemente dalla loro sede o dalla loro nazionalità. Ciò significa che le organizzazioni che operano all’interno dell’UE o che forniscono beni o servizi a residenti nell’UE devono conformarsi al GDPR.

La protezione dei dati personali è di fondamentale importanza nella società digitale moderna, in cui sempre più dati personali vengono raccolti, elaborati e condivisi. Il GDPR fornisce un quadro normativo chiaro e uniforme per la protezione dei dati personali e garantisce che le organizzazioni che trattano questi dati siano responsabili e trasparenti nelle loro pratiche.

Inoltre, il GDPR prevede sanzioni molto elevate per le organizzazioni che violano il regolamento, che possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo globale dell’organizzazione o 20 milioni di euro, a seconda di quale importo è maggiore.

In sintesi, il GDPR è uno strumento fondamentale per garantire la protezione dei dati personali e la privacy dei cittadini dell’UE nella società digitale moderna. Le organizzazioni che operano nell’UE devono rispettare rigorosamente il GDPR per proteggere i dati personali dei loro utenti e per evitare sanzioni elevate.

Cosa è CloudFlare e come funziona?

CloudFlare è un servizio di sicurezza e prestazioni web basato su cloud che offre una serie di strumenti per proteggere i siti web e migliorarne le prestazioni. Il servizio funziona come un intermediario tra il sito web e l’utente, fornendo una serie di funzionalità di caching, firewall, protezione DDoS, load balancing e molto altro ancora.

Per utilizzare CloudFlare, un sito web deve prima essere registrato e poi deve essere modificato il suo registro DNS (Domain Name System) per indirizzare il traffico web attraverso i server di CloudFlare. CloudFlare quindi agisce come un proxy inverso, gestendo tutto il traffico web in arrivo e in uscita dal sito web.

Il caching di CloudFlare consente di ridurre il carico del server del sito web, migliorando le prestazioni e la velocità del sito. Inoltre, il firewall di CloudFlare protegge il sito web dalle minacce informatiche, come gli attacchi DDoS, le vulnerabilità dei software e gli accessi non autorizzati.

CloudFlare utilizza anche il machine learning per identificare e bloccare i bot e il traffico dannoso, come il phishing e gli attacchi di forza bruta. Inoltre, CloudFlare offre anche un certificato SSL (Secure Sockets Layer) gratuito per garantire la sicurezza delle comunicazioni tra il sito web e gli utenti.

In generale, CloudFlare è un servizio molto popolare tra i proprietari di siti web per migliorare la sicurezza e le prestazioni dei loro siti. Tuttavia, l’uso di CloudFlare potrebbe comportare rischi per la privacy dei dati personali degli utenti del sito web, come vedremo nel punto successivo.

I problemi di privacy associati all’uso di CloudFlare

L’utilizzo di CloudFlare da parte dei proprietari di siti web può comportare rischi almeno teorici per la privacy dei dati personali degli utenti del sito. Ci sono principalmente tre problemi di privacy associati all’uso di CloudFlare:

  1. Raccolta di dati personali: CloudFlare utilizza una tecnologia chiamata “Reverse Proxy”, in cui tutti i dati in entrata e in uscita tra il sito web e gli utenti vengono reindirizzati attraverso i server di CloudFlare. Questo significa che tutti i dati personali degli utenti del sito, come l’indirizzo IP, le informazioni sul browser e l’ubicazione geografica, vengono raccolti da CloudFlare.
  2. Trasferimento dei dati personali al di fuori dell’UE: CloudFlare è un’azienda con sede negli Stati Uniti, e pertanto, i dati personali raccolti da CloudFlare vengono trasferiti al di fuori dell’UE. Ciò significa che i dati personali degli utenti del sito web potrebbero essere soggetti alla giurisdizione delle leggi degli Stati Uniti, come il Patriot Act, che consentono alle agenzie governative di accedere ai dati dei cittadini.
  3. Difficoltà nell’identificazione del titolare del trattamento dei dati personali: Con l’utilizzo di CloudFlare, il titolare del trattamento dei dati personali può diventare difficile da identificare, in quanto il sito web e CloudFlare condividono la responsabilità del trattamento dei dati personali degli utenti del sito. Questo potrebbe creare incertezza sulla responsabilità del titolare del trattamento dei dati personali in caso di violazione della privacy.

Tuttavia, non è tutto negativo nell’utilizzo di CloudFlare: l’azienda ha preso diverse misure per garantire la privacy dei dati personali degli utenti del sito, come la rimozione di alcune parti degli indirizzi IP degli utenti, l’implementazione di un processo di anonimizzazione dei dati, e la pubblicazione di una politica sulla privacy trasparente.

In ogni caso, i proprietari di siti web che utilizzano CloudFlare devono essere consapevoli dei potenziali rischi per la privacy dei dati personali degli utenti del sito e agire in conformità alle leggi sulla privacy, come il GDPR, per proteggere i diritti dei propri utenti, sopratutto laddove il Garante Della Privacy faccia richiesta di delucidazioni in merito all’utilizzo di CloudFlare nel proprio sito.

L’ammonimento e la sanzione sarebbe difficilmente evitabile.

Il ruolo di CloudFlare come responsabile del trattamento dei dati personali

Il ruolo di CloudFlare come responsabile del trattamento dei dati personali è un aspetto cruciale per valutare la sua conformità al GDPR. In base alla normativa europea sulla privacy, un responsabile del trattamento dei dati personali è un’entità che determina le finalità e i mezzi del trattamento dei dati personali.

CloudFlare ha pubblicato una politica sulla privacy trasparente in cui spiega come gestisce i dati personali dei suoi clienti e degli utenti dei siti web protetti dal suo servizio. Nella sua politica sulla privacy, CloudFlare afferma di essere un responsabile del trattamento dei dati personali per i dati personali degli utenti che transitano attraverso i suoi server.

In quanto responsabile del trattamento dei dati personali, CloudFlare ha l’obbligo di rispettare le disposizioni del GDPR e di proteggere i dati personali degli utenti in conformità alle leggi sulla privacy. Ciò significa che CloudFlare deve:

  • Garantire la trasparenza nel trattamento dei dati personali degli utenti;
  • Informare i titolari dei dati personali riguardo alle finalità del trattamento dei dati personali;
  • Garantire la sicurezza dei dati personali degli utenti;
  • Rispettare i diritti degli utenti, come il diritto di accesso, il diritto alla cancellazione e il diritto alla portabilità dei dati;
  • Identificare e notificare le autorità competenti in caso di violazioni dei dati personali.

Tuttavia, come abbiamo visto nel punto precedente, l’utilizzo di CloudFlare potrebbe comportare rischi per la privacy dei dati personali degli utenti, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento dei dati personali al di fuori dell’UE. Pertanto, i proprietari di siti web che utilizzano CloudFlare dovrebbero valutare attentamente la conformità del servizio al GDPR e adottare misure appropriate per proteggere i diritti dei propri utenti.

Se è pur vero che CloudFlare con la lettera di intento, dichiara di essere conforme da un punto di vista tecnico a tutte le procedure e richieste dell’Europa, da un punto di vista prettamente formale basta solo il fatto di essere un’azienda statunitense per far venir meno tutte le migliori intenzioni dichiarate e rendere di fatto un uso illecito a livello europeo.

L’obbligo di conformità al GDPR per le aziende che operano nella UE

Il GDPR è una normativa europea sulla privacy che stabilisce un quadro giuridico uniforme per la protezione dei dati personali degli individui all’interno dell’UE. Tutte le aziende che operano nell’UE sono obbligate a conformarsi al GDPR, indipendentemente dalla loro sede principale o dalla loro giurisdizione.

Ciò significa che tutte le aziende che raccolgono, utilizzano, elaborano o conservano dati personali di individui nell’UE devono rispettare le disposizioni del GDPR. Questo include anche le aziende che utilizzano servizi di terze parti come CloudFlare per proteggere i loro siti web.

Il GDPR stabilisce una serie di requisiti che le aziende devono soddisfare per garantire la protezione dei dati personali degli individui, tra cui:

  • Informare i titolari dei dati personali riguardo alle finalità del trattamento dei dati personali;
  • Consentire ai titolari dei dati personali di accedere ai propri dati personali e di richiedere la loro modifica o cancellazione;
  • Adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali degli individui;
  • Identificare e notificare le autorità competenti in caso di violazioni dei dati personali.

Le aziende che non rispettano il GDPR sono soggette a sanzioni severe, tra cui multe fino al 4% del fatturato globale annuo o fino a 20 milioni di euro, a seconda di quale cifra sia maggiore.

Pertanto, è importante che le aziende che operano nell’UE o che raccolgono dati personali degli individui nell’UE verifichino la conformità dei propri servizi, tra cui anche servizi di terze parti come CloudFlare, al GDPR e adottino misure appropriate per proteggere la privacy dei dati personali degli individui.

Le conseguenze legali per l’uso di CloudFlare in Europa

L’uso di CloudFlare in Europa senza le adeguate misure di protezione dei dati personali potrebbe comportare conseguenze legali significative per i proprietari di siti web.

In primo luogo, i proprietari di siti web potrebbero essere soggetti a sanzioni amministrative, tra cui multe fino al 4% del fatturato globale annuo o fino a 20 milioni di euro, a seconda di quale cifra sia maggiore, come previsto dal GDPR. Queste sanzioni possono essere comminate dalle autorità di controllo della privacy dei dati personali degli Stati membri dell’UE.

Inoltre, i proprietari di siti web potrebbero essere soggetti ad azioni legali da parte dei titolari dei dati personali, se questi ultimi subiscono un danno a causa dell’uso non autorizzato o illecito dei loro dati personali. Queste azioni legali potrebbero comportare il risarcimento dei danni subiti dai titolari dei dati personali, nonché il pagamento di interessi e costi legali.

Infine, i proprietari di siti web che utilizzano CloudFlare potrebbero subire un danno reputazionale se si scopre che utilizzano un servizio che viola il GDPR. Ciò potrebbe comportare la perdita di fiducia degli utenti nei confronti del sito web, con conseguente perdita di traffico e di attività commerciale.

L’uso di CloudFlare in Europa senza le adeguate misure di protezione dei dati personali può comportare conseguenze legali significative per i proprietari di siti web. Pertanto, è importante che i proprietari di siti web valutino attentamente la conformità di CloudFlare al GDPR e adottino misure appropriate per proteggere la privacy dei dati personali degli utenti.

Conclusioni e raccomandazioni per la conformità al GDPR

In conclusione, il rispetto del GDPR è di fondamentale importanza per la protezione della privacy dei dati personali degli utenti. Nel caso di CloudFlare, è emerso che l’uso del servizio senza le adeguate misure di protezione dei dati personali costituisce una violazione del GDPR e può comportare conseguenze legali significative per i proprietari di siti web.

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