Ma come mai nessuno in Italia è razzista con i cinesi?

Voglio parlare di un argomento molto importante: il razzismo verso i cinesi in Italia. Ebbene sì, perché se c’è una cosa che mi fa arrabbiare, è l’ipocrisia degli italiani quando si tratta di parlare di razzismo.

Da sempre, la politica italiana, ed in particolare la sinistra, tende a sollevare il problema del razzismo verso gli immigrati, ma se guardiamo ai fatti, ci sono alcune comunità che, per qualche motivo, sembrano essere al di fuori di questo dibattito. Ebbene sì, sto parlando dei cinesi.

Come mai, in Italia, nessuno sembra essere razzista con i cinesi? È una domanda che mi faccio spesso. Non capita praticamente mai di leggere fatti di cronaca in cui cittadini immigrati cinesi vengono coinvolti in reati contro la persona, omicidi, furti, rapine, stupri o violenza, ed invece sia statisticamente parlando molto più frequente vederli attribuire ad alte etnie.

Certo, ci sono alcune eccezioni, come il caso della ragazza cinese uccisa a Prato qualche anno fa, ma in generale la comunità cinese sembra essere molto integra e rispettosa delle leggi italiane o quanto meno leggi sui reati gravi contro la persona. Qualcuno potrà dire che forse non pagano le tasse, che spesso chiudono l’attività per poi riaprirne un’altra con un prestanome, ma siamo chiari, ammesso che così sia, comunque non pesano sulla collettività, non commettono crimini violenti, e sono economicamente autosufficienti.

Ma come mai non li leggiamo mai per reati gravi? Forse perché i cinesi sono una comunità molto organizzata, che arriva in Italia con obiettivi imprenditoriali ben precisi, organizzati, economicamente ben forniti e con molta voglia di lavorare, aprendo ad esempio ristoranti, attività commerciali, grandi magazzini e via dicendo.

Sì, perché se c’è una cosa che i cinesi sanno fare bene, è lavorare. E non solo lavorare, ma lavorare duro, risparmiare e investire. Questo significa che i cinesi non hanno bisogno di commettere reati per guadagnare soldi. Al contrario, vogliono creare un’attività redditizia e mantenere una buona reputazione.

E qui sta il punto: forse l’italiano medio non è affatto razzista, ma bensì stanco di veder commettere reati e violenze (spesso impunite) da parte di immigrati che non hanno uno scopo ben preciso, non hanno un lavoro e vivono di espedienti tra cui anche la delinquenza.

Sì, perché il problema non sono gli immigrati, ma la mancanza di un’adeguata politica di integrazione e il sistema economico che non riesce ad offrire sufficienti opportunità lavorative.

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